Dopo le grandi conquiste dei due decenni precedenti, a partire dagli anni Ottanta il femminismo si è come addormentato. Oggi il tema torna mediaticamente centrale, ma diventa anche vittima di un grande equivoco, che ne trasforma profondamente la natura e ne limita la potenzialità. Il femminismo è sempre più spesso interpretato nei termini di un superficiale pink washing, ridotto alle sole questioni di rappesentanza e rappresentazione, mentre dovrebbe essere riconosciuto come un’arma radicale – da maneggiare senza troppa cautela! – in grado di riformare la nostra vita di tutti i giorni e di renderci tutti più sereni, rispettosi, appagati e felici. Anche gli uomini.
A partire dal suo Manuale per ragazze rivoluzionarie. Perché il femminismo ci rende felici (Rizzoli), Giulia Blasi ci porta alla scoperta del ruolo concreto del femminismo nella vita quotidiana, facendo da direttrice d’orchestra per un concerto composto da quattro movimenti: (I) Corpo, (II) Società, (III) Cultura e (IV) Relazioni.
Le partecipanti e i partecipanti saranno chiamat* a contribuire a questa sinfonia, mettendo in coro esperienze e visioni sul femminismo intersezionale e sulla sua applicazione alla vita, alla lotta e alla ricerca della felicità. I quattro workshop di Giulia Blasi forniranno quindi un’occasione di confronto e riflessione condivisa sul senso che assume oggi, tutti i giorni, l’essere femminist*, alla ricerca di una direzione comune da intraprendere verso la rivoluzione.